trans
Ceduta in uso. (parte prima)
di gennytrx
12.09.2018 |
1.387 |
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"Mentre ero immersa nei miei pensieri, lo squillo del telefono mi riportò alla realtà, era lui , capii che era a viva voce, e che voleva esibire Il suo potere..."
Oramai, la sera,avevo cominciato a frequentare il parco.In genere aspettavo la telefonata di Augusto che mi impartiva sempre, ordini tesi a piegarmi alla sottomissione, lui le chiamava lezioni di bon ton,propedeutiche alla mia riduzione in schiavitù.Gli avevo chiesto il permesso di uscire travestita da troia,ma lui me lo aveva proibito categoricamente,quindi uscivo sempre con il timore di essere scoperta.Quel pomeriggio,mi chiamò ,dicendomi di prepararmi che verso mezzanotte sarebbe passato a trovarmi,si premurò di dirmi che sarebbe stato in compagnia di una persona a cui teneva molto,e che avrebbe voluto fare bella figura. Lo rassicurai dicendogli che sarei stata puntuale e,bellissima!Mi indicò un parcheggio all'uscita dell'autostrada dove avrei dovuto attenderlo,e mi ordinò di indossare la biancheria intima che mi aveva spedito giorni prima.
Accettai con entusiasmo,e mi preparai accuratamente, volevo colpirlo,e speravo di riuscire a diventare la sua cagna personale!
Feci un bel bagno rilassante, poi mi truccai con cura,esagerai con il rossetto sulle labbra che ho già di mio,carnose,per apparire più troia,quindi indossai un collant velatissimo aperto davanti e dietro, un perizomino bianco di pizzo,e naturalmente i miei seni di silicone,contenuti a stento dal reggiseno bianco di pizzo.Mi guardai allo specchio, ero veramente una bella cavalla ed i tacchi a spillo di vernice rossi che indossavo,rendevano merito alla mia sensualità esasperata! Ancheggiai un po',e pensai con orgoglio che così messa avrei potuto avere ai miei piedi qualsiasi maschio, ma volevo lui,volevo quel padrone che mi aveva stregato,volevo il suo cazzo,e solamente l'idea di essere trasformata in una vera cagna ,come mi aveva promesso ,mi turbava e mi faceva tremare!
Non avevo più osato domandargli di Generale,il suo fedele cane pastore, nemmeno quando mi mandava foto dell'animale, con il cazzo enorme eretto,anche se mi masturbavo ferocemente,resistevo e non mostrano interesse verso quella perversione estrema a cui sapientemente mi stava spingendo.Mentre ero immersa nei miei pensieri,lo squillo del telefono mi riportò alla realtà, era lui ,capii che era a viva voce, e che voleva esibire Il suo potere di padrone, "allora troia,sei pronta per il tuo padrone?" Risposi remissiva, "si mio signore" e lui, " mi raccomando,lubrifica bene la fighetta,forse ti cederò in uso ad un amico,e c'è l'ha parecchio grosso" mi sentii umiliata e delusa,avrei voluto il cazzo del mio padrone,ma il fatto di essere ceduta,o venduta,come una bestia alla fiera,mi eccitava enormemente.
Mi lubbrificai il buchino abbondantemente ed uscii indossando solo un impermeabilino cortissimo allacciato in vita e sotto il mio intimo profumato.
Arrivai al parcheggio in largo anticipo,e non uscii dalla macchina per evitare di essere abbordata dai numerosi camionisti in sosta.Mi sentivo una cagna e fremevo al solo pensiero di essere ceduta come un oggetto! Augusto mi sorprese così assorta,bussò al finestrino facendomi trasalire,poi con gentilezza aprì lo sportello porgendomi la mano per aiutarmi a scendere,senza lasciarmi la mano mi fece volteggiare su me stessa per osservarmi,quindi mi abbracciò,e mi baciò sul collo sussurrandomi all'orecchio, " sei bellissima,sono orgoglioso di te,da oggi in poi ti trattero' da vera donna,ma. . .vedi questo" e mi fece vedere un collare di cuoio nero co borchie di acciaio, "non è un semplice collare,ma un patto,un giuramento, un contratto di schiavitù, con questo stretto al collo sarai totalmente nelle mie mani,perderai ogni diritto e sarai degradata al ruolo di cagna,puoi rifiutare,o metterti nelle mie mani ed accettare. " Non ci pensai nemmeno un attimo e risposi "accetto." Augusto con un sorriso di approvazione disse " brava la mia cagna,"poi mi fece accucciare ai suoi piedi e mi impose il collare al quale agganciò un guinzaglio di cuoio intrecciato.Mi fece andare di qua e di la a quattro zampe,intorno alla macchina,incurante del dolore alle mie ginocchia ferite dal ruvido asfalto, e della vergogna che provavo a causa dei camionisti che mi guardavano,poi con uno strattone del guinzaglio,mi fece tirare su il capo in modo che lo guardassi,stava raccogliendo in bocca tutta la saliva che poteva,capii cosa dovevo fare,ad un suo cenno spalancai la bocca per ricevere lo sputo abbondante e denso ,mi ordinò di degustare ed io lo feci,poi mi ordinò di deglutire, ed io mandai giù senza esitare, riaprii la bocca per fargli vedere quanto ero stata brava.Il padrone apprezzò, e mi porse la mano che io cominciai a lappare con cura e riconoscenza,come una vera cagnetta.
Augusto si mostrò contento del mio comportamento e mi fece ricomporre, mi coccolo' e mi accarezzò il culetto,mi ispezionò la figa anale prima con un dito ,poi con due,e con tre unite insieme,aprendomela e complimentandosi per come mi ero lubrificata e pulita,guaii come una cagna,come piaceva a lui,fino a che non mi levò le dita e mi ordinò di pulirle,le succhiai avidamente gustando i miei umori anali e continuando ad uggiolare come una cagna in calore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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